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NON FACCIAMO DEL VENETO LA PATTUMIERA D'ITALIA

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  Diamo il via alla petizione online che verrà consegnata ai Sindaci di AVA (Alto Vicentino Ambiente). Sotto il testo completo:   NON BRUCIAMO IL NOSTRO FUTURO! Lo scorso agosto, 28 sindaci su 31, soci di AVA (Alto Vicentino Ambiente) – la società partecipata pubblica che gestisce l’inceneritore di Schio – hanno votato a favore delle linee di indirizzo per il nuovo piano industriale.   Se realizzate, tali indicazioni comporterebbero un nuovo ampliamento dell’inceneritore di Schio, con un aumento del 39% dei rifiuti trattati nell’impianto (dalle attuali 85.000 tonnellate l’anno a 119.700 tonnellate l’anno ) e una previsione di spesa di 80 milioni di euro di denaro pubblico .   Nei prossimi mesi saranno discussi i dettagli del piano industriale che delineeranno il futuro della Società, con importanti conseguenze sul nostro territorio in termini di impatto sul nostro ambiente e sulla nostra salute.   In qualità di cittadini proprietari della s...

L’USO DI COSMETICI IN GRAVIDANZA AUMENTA L’ESPOSIZIONE AI PFAS.

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  Nelle donne che si trovavano nel primo trimestre di gravidanza , i ricercatori hanno scoperto che un uso maggiore di prodotti per la cura delle unghie, profumi, trucco, tinture per capelli e lacche o gel per capelli (PCP)  era associato a concentrazioni plasmatiche più elevate di PFAS . Risultati simili sono stati osservati per l’uso di prodotti per la cura della persona nel terzo trimestre e per le concentrazioni di PFAS nel latte materno da due a 10 settimane dopo il parto  È quanto emerge da uno studio, pubblicato da Environmental International , condotto da un team della Brown University di Providence (USA) guidato da Amber Hall. I PFAS sono sostanze chimiche sintetiche utilizzate in molti prodotti di consumo. Sebbene diversi studi abbiano rilevato la presenza di queste sostanze chimiche nei prodotti per la cura della persona (PCP), sono invece pochi i lavori che hanno valutato se l’uso di questi prodotti abbia un impatto o meno sulle concentrazioni di PFAS ...

PFAS, soluzioni per un problema invisibile

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  Circondate da un problema invisibile, le persone che vivono nelle zone colpite tentano di superare il senso di impotenza in modi diversi: alcune, come Donata Albiero, cercando da un lato di esercitare un controllo continuo su quello che mangia e beve, e dall’altro di stimolare in altre persone l’azione contro i PFAS.  Albiero, oggi in pensione, ha lavorato per quarant’anni nelle scuole, prima come insegnante e poi come preside, ed è sempre stata attiva nei movimenti ambientalisti. Vive assieme al marito Giovanni Fazio ad Arzignano, a poco più di sei chilometri dallo stabilimento della Miteni. «Quando la Regione ha fissato i criteri delle zone inquinate, con i colori, abbiamo scoperto che Arzignano non rientrava nelle zone a rischio. Il che ci ha insospettito, perché siamo vicino a Trissino». Il non essere in zona rossa o arancione significava anche essere esclusi dagli screening per la presenza di PFAS nel sangue. «Nel 2016 ho fatto delle analisi, privatamente. Scoprire ...
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  Tonno al mercurio: l’allarme sanitario che nessuno affronta Mai così tanto mercurio nel tonno: la situazione peggiora. Test rivelano livelli record in tutte le scatolette. È allarme in Europa. Gianluca Riccio 10 Novembre 2024 È ufficiale: la contaminazione da mercurio nel tonno è fuori controllo. Non stiamo più parlando di tracce o di livelli ‘accettabili’. Ogni scatoletta nei supermercati europei contiene quantità di questo metallo tossico che dovrebbero far scattare un allarme immediato. Invece, il silenzio delle istituzioni è assordante: come e perché siamo arrivati a questa situazione? Un’emergenza senza precedenti I dati sono allarmanti. In Italia, dove (sebbene in leggera diminuzione rispetto al passato) il consumo di tonno in scatola  tocca i 2,5 kg pro capite  all’anno, la situazione è particolarmente critica. Le associazioni  BLOOM  e  Foodwatch  hanno condotto test su larga scala che non lasciano spazio a interpretazioni:  no...
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  Il declino Usa, la Russia e la catastrofe atomica Di Francesco Sylos Labini IL DECLINO DELLA PLUTOCRAZIA AMERICANA 3 Novembre 2024 Domani, alla Fondazione Di Vittorio di Roma (e in diretta streaming sul loro canale YouTube), si terrà la lectio di Jeffrey Sachs Geopolitics of a changing World: how to avoid Thucydides’s trap. Anticipiamo qui uno stralcio dell’intervento di Francesco Sylos Labini, tra gli ospiti dell’incontro. Jeffrey Sachs dall’inizio della guerra in Ucraina è stato un riferimento imprescindibile per capirne le ragioni. Sachs si trovava nella sala del Cremlino quando Eltsin firmò il decreto di dissoluzione dell’Urss nel 1991, il Big Bang della nostra epoca. Da quel momento, invece che alla “fine della storia”, abbiamo assistito all’apertura del vaso di Pandora da cui sono fuoriusciti i mostri che popolano l’incubo attuale. Quello è stato uno spartiacque chiave della nostra epoca: nel 1991 “l’orologio della fine del mondo” segnava 17 minuti alla mezzanotte e nel 202...

Ecco come la Germania in crisi può suicidarsi (uccidendo l’Ue)

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    Lotte sociali e contro la guerra a Berlino Il modello basato su pochi investimenti e basso costo di energia e lavoro è morto: la   nuova austerità farà solo danni, DI LUCIO BACCARO* 4 NOVEMBRE 2024 La Germania sta affrontando una crisi che va oltre la tipica recessione economica. Siamo probabilmente a un punto di svolta per il modello di crescita basato sulle esportazioni che ha sostenuto l’economia tedesca dalla metà degli anni Novanta fino al periodo del Covid. Le scelte che le élite tedesche prenderanno avranno conseguenze importanti per l’intera Europa. Le attuali difficoltà di Volkswagen sono un segnale particolarmente visibile, ma non isolato, di problemi più profondi che interessano tutti i settori chiave dell’economia tedesca. I comparti energivori come quello chimico e siderurgico faticano a riprendersi dallo choc provocato dall’invasione russa dell’Ucraina, che ha fatto aumentare drasticamente i costi dell’energia .   Il settore automobilistic...