NON FACCIAMO DEL VENETO LA PATTUMIERA D'ITALIA
Diamo il via alla petizione online che verrà consegnata ai Sindaci di AVA (Alto Vicentino Ambiente).
Sotto il testo completo:
NON BRUCIAMO IL NOSTRO FUTURO!
Lo scorso agosto, 28 sindaci su 31,
soci di AVA (Alto Vicentino Ambiente) – la società partecipata pubblica che
gestisce l’inceneritore di Schio – hanno votato a favore delle linee di
indirizzo per il nuovo piano industriale.
Se realizzate, tali indicazioni
comporterebbero un nuovo ampliamento dell’inceneritore di Schio, con un
aumento del 39% dei rifiuti trattati nell’impianto (dalle attuali 85.000
tonnellate l’anno a 119.700 tonnellate l’anno) e una previsione di spesa
di 80 milioni di euro di denaro pubblico.
Nei prossimi mesi saranno discussi
i dettagli del piano industriale che delineeranno il futuro della Società, con
importanti conseguenze sul nostro territorio in termini di impatto sul nostro
ambiente e sulla nostra salute.
In qualità di cittadini proprietari
della società AVA e sulla base degli articoli 9 e 32 della Costituzione, chiediamo
ai Sindaci, che sono i responsabili della salute dei cittadini che
rappresentano, di dire:
NO a qualsiasi aumento della
potenzialità dell’inceneritore, considerando che:
- già ora, soltanto il 20% dei
rifiuti trattati proviene dai comuni soci;
- esso comporterebbe un aumento
delle emissioni di sostanze nocive, quali diossine, metalli pesanti,
particolato, ossidi di azoto e PFAS, in un territorio la cui l’aria è la più
inquinata d’Europa, come ribadito recentemente dall’Agenzia Europea per l’Ambiente,
che ne sottolinea l’impatto negativo sulla salute;
- esso comporterebbe un aumento di 16.500
tonnellate all’anno di emissioni di CO2, in un territorio già
segnato da numerosi eventi meteorologici estremi, causati dal cambiamento
climatico, in un momento in cui, come le tragiche e recenti notizie di cronaca
ci ricordano, l’intento collettivo dovrebbe essere quello di diminuire il più possibile
le emissioni climalteranti per tutelare il futuro delle nuove generazioni;
- nella nostra regione gli
obiettivi di recupero della materia fissati dal piano regionale del
Veneto (più di 84% di raccolta differenziata e meno di 80 Kg di rifiuto residuo
pro capite entro il 2030) non sono ancora stati raggiunti in molti comuni,
anche all’interno del bacino Vicenza.
NO a qualsiasi ipotesi di incenerimento
dei fanghi di depurazione, considerando che:
- tale pratica può contribuire a
disperdere ulteriormente nell’aria sostanze tossiche come diossine e PFAS,
la cui diffusa presenza nei fanghi di depurazione è ampiamente riportata in
letteratura scientifica, ed è peraltro confermata dall’Agenzia Europea per
l’Ambiente, da ARPAV e dalla stessa Regione Veneto;
-la ricaduta nel suolo e nelle
acque di tali sostanze espone le risorse idriche al rischio di contaminazione
in una zona di vitale importanza per la ricarica delle falde acquifere.
SÌ alla progressiva diminuzione del
conferimento dei rifiuti in discarica ottenuta
- chiedendo ad Alto Vicentino
Ambiente di commissionare ad un ente indipendente e di comprovata competenza
nel settore del recupero di materia, uno studio volto a individuare le
possibilità esistenti in tale campo, al fine di prevenire con ogni tecnologia
possibile lo smaltimento dei rifiuti in discarica e incenerimento;
- attraverso l’applicazione a tutti
i comuni soci delle pratiche di raccolta che ottimizzano il recupero di
materia, quali la raccolta porta a porta spinta e la tariffazione puntuale,
fino al raggiungimento da parte di tutti i comuni degli obiettivi previsti dal
piano regionale dei rifiuti, così da giungere allo spegnimento della linea 2,
una volta arrivata al termine del suo ciclo produttivo;
- attraverso la realizzazione di
impianti volti al recupero di materia, che permetterebbero alla società
di compensare i mancati introiti derivanti dall’incenerimento, e di entrare in
un settore strategico del mercato presente e futuro;
- attraverso l’incentivazione di
tutte le buone pratiche, che favoriscono la riduzione a monte del rifiuto.
CHIEDIAMO un processo decisionale condiviso e
trasparente in cui i Sindaci, rappresentanti dei cittadini proprietari, si
confrontino pubblicamente con la cittadinanza.
Le decisioni di oggi ricadranno
sulle generazioni più giovani e vincoleranno il nostro territorio per decenni.
Coordinamento
Non Bruciamoci il Futuro
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